Ancora troppo buio sul futuro.

E non sto parlando dei singoli fatti, su quelli ci si può informare anche come cittadino autonomamente (e c’è un ottimo lavoro fatto dalla Commissione parlamentare presieduta da Gero Grassi).

Parlo della conoscenza del fenomeno, di quanto avveniva in quegli anni. Anni nei quali, come dice sempre mia madre “Se avevi 20 anni, in città, non eri certo di tornare a casa la sera”. Magari un’esagerazione, non lo so.

Ma sicuramente un termometro del sentimento del paese in quegli anni. Anni dove la tensione sociale era appartenenza politica, e l’appartenenza politica “estrema” creava ulteriore tensione sociale.

Anni dove la dialettica delle parti doveva scontrarsi con eversione e uno stato scosso nelle sue fondamenta.

Anni dove oggi c’è ancora troppo fumo, una nebbia da diradare perchè vengono raccontati per episodi, per spot, senza essere analizzati. Una nebbia da diradare anche sul futuro, perchè nei luoghi dove lo spirito e la mente dovrebbero formarsi (la scuola per intenderci) si è sempre in ritardo, e mai vengono poste le domande corrette. E se in un film a me caro viene chiesto agli studenti, fuori dalle scuole, “Chi era Enrico Berlinguer?”, si potrebbe chiedere allo stesso modo “Chi era Aldo Moro?”.

È quest’Uomo, nella foto qui sopra. Ancora troppo buio sul futuro.