Cucina e rotoli di carta

Ho sempre odiato le videoconferenze, ancor prima di questo periodo strano dove sono diventate una necessità per restare in contatto.

Eppure sono uno smanettone da pc, uno che non si fa problemi a passare le ore davanti ad un monitor a fare di tutto. Prima della quarantena non mi sono mai chiesto perchè odiassi skype, zoom, webex e compagnia cantate, ora invece è diventato un tema sul quale spesso mi interrogo, e lo stimolo è partito da questo articolo di Beppe Severgnini suggeritomi da Giuseppe.

Articolo al quale provo a dare una risposta tutta mia.

Effettivamente ci siamo trovati catapultati da non sapere quasi dell’esistenza delle videochiamate ad usarle come se fossero il nostro pane quotidiano, senza renderci conto che spesso compariamo pose e in luoghi veramente orribili. Io stesso compaio (volutamente, è l’unico luogo dove posso piazzare più monitor per lavorare comodo) in cucina, con alle spalle il forno e un rotolo di carta da cucina che è diventato oramai un elemento fisso del mio scenario da streaming. Con chi ho più confidenza compaio pure col pigiama smanicato da pelazzo sulle braccia e collo con catenazze tamarre.

Perchè? Perchè, se diamo tanta importanza al nostro aspetto quando usciamo e invece in videocall siamo tanto sciatti? Semplice, perchè nella nostra testa non usciamo. Non stiamo uscendo (clap clap genio, chi l’avrebbe mai detto?).

Siamo in casa, e il fatto stesso di essere in casa non ci fa capire che nel momento stesso nel quel pigiamo “Join the call” apriamo un angolo della stessa al pubblico, all’esterno, e quell’angolo deve essere esattamente come se fossimo fuori, almeno nella nostra testa.

Stiamo mostrando un angolo di nostra “intimità” che, come capita a me, a volte può dare fastidio o può risultare un’invasione della propria sfera privata. Ma dobbiamo capire oramai che nelle nostre case, nei nostri spazi, ci deve essere un angolino da “videocall” ufficiali dove tutto è presentabile. Poi sotto possiamo avere ancora i pantaloni del pigiama, ma almeno ciò che si vede deve essere lì, visibile e presentabile, per evitare effetti belfagor o casa con bambini che corrono giocano e urlano. Almeno in video.

Apparenza? Sì, ed effettivamente sta diventando almeno da parte mia insopportabile vivere le relazioni attraverso uno schermo. Tanto che oramai un abbraccio, un bacio che lascia tanto di rossetto, un sorriso anche solo da lontano hanno acquisito un valore immenso.

Che ci dobbiamo fare, benvenuti nel mondo immateriale dei dati quotidiani.

P.s. e chi controlla le videochiamate controlla i contesti sociali, prendiamo atto anche di questo…