Elezioni e Commissariamenti

E so che ai miei pochi “aficionados” è suonato molto strano che io non avessi fatto ancora un post-pippone sull’esito delle elezioni. In realtà quello vero arriverà dopo i ballottaggi, mentre questo si concentrerà essenzialmente sull’ultima settimana dal voto, amministrative e discorso di Conte compresi.

Carta penna e calamaio, si fanno conticini e si scopre subito che…

Bene…partiamo da alcune premesse:

  • I dati considerati per le politiche 2018 sono quelli delle Elezioni per la Camera dei Deputati, poichè hanno la stessa base di elettori, diciottenni compresi.
  • L’affluenza ad ogni Elezione Europea cala considerevolmente rispetto alle politiche dell’anno precedente, tranne nei Comuni nei quali c’è il traino delle Elezioni amministrative.
  • Vengono considerate le 6 “sigle” maggiori che erano presenti anche alle Elezioni Politiche, le altre sono da considerarsi sotto le varie soglie di sbarramento.
  • E voi dite “grazie mr. banalità per queste precisazioni”. Vero, sono cose ovvie, ma è sempre bene metterle in conto.

Ora il punto partito per partito:

  • Lega Nord: anche se sarebbe corretto solo scrivere Lega e null’altro, perchè da Partito Indipendentista del Nord si è trasformata in un Partito di Destra Nazionale, come il Partito di Marine Le Pen. E questo paga, eccome se paga in termini di voti. Paga la “bestia” di Salvini, paga Salvini che è una bestia politica di quelle che non si vedevano da anni, cinico, calcolatore, presenzialista anche nel più sperduto paesino della Calabria (sì, Calabria e Lega fa senso anche a me, ma è un dato di fatto…).
  • Forza Italia: Silvio non basta più. Può continuare a fare il “bomber”, lo splendido, ma senza una macchina Partito credibile che vada oltre lui con delle proposte e un minimo di senso di rappresentanza tutto va a rotoli. Ed è un peccato, non tanto per Forza Italia in sè, ma per il Partito Popolare Europeo: la forza di maggioranza del Parlamento Europeo avrà una scarsissima rappresentanza italiana, e un Partito popolare serio e forte farebbe bene al nostro paese, poichè permetterebbe di superare tutte quelle anomalie politiche che hanno caratterizzato la retorica del nostro paese. O quantomeno le avrebbe contenute. Inoltre, l’ambiguità continua bastone e carota (Bastone di Forza Italia, Carota di Silvio) con il governo ha creato ambiguità, e Salvini ringrazia perchè è diventato l’unico interlocutore credibile a Destra (Centrodestra).
  • Fratelli D’Italia: ripetete con me “non è successo niente”. Però che un Partito nostalgico dei tempi di quando c’era lvi che prende una percentuale così alta fa pensare. E non poco.
  • Partito Democratico: bene. Si recupera un po’ rispetto alle politiche, e il raglio “eh ma abbiamo perso 100 mila voti” non vuol dire proprio nulla, anzi, dimostra una lettura fallata delle cose, perchè le affluenze sono molto differenti. Ma questa cosa dimostra che tutto il lavoro fatto da Zingaretti finora è quello giusto. Apertura, dialogo, inclusione. Non chiusura e saccenza. Così fa un vero Partito di Centrosinistra, costruisce una nuova società. Ma non è sufficiente, ci vuole ancora molto. Ora che abbiamo “fatto le persone”, dobbiamo fare le proposte, per tornare ad essere credibili e contendere il governo con la destra. E la destra si chiama Salvini.
  • Movimento 5 Stelle: Il potere logora chi ce l’ha, e i 5 Stelle ne sono la prova. Dopo un anno di governo, se la protesta non si trasforma in atto e capacità di scelta resta fine a sè stessa. Con il risultato che arriva un Salvini qualunque e ti fagocita, ti fa sembrare lo “zimbello” del governo anche quando hai il doppio dei suoi parlamentari. E gli elettori se ne accorgono, e vanno dal vero capo, Salvini.
  • + Europa: Scusate sarò schietto, ma quest’operazione stavolta era davvero senza senso. Ami l’Europa ma di fatto ti interessa contarti, sai che in gioco c’è il destino dell’Unione ma…meglio contarsi e non contare nulla. Con il risultato che una forza di maggioranza nell’Europarlamento come l’Alde non avrà rappresentanti italiani. Ben fatto davvero.

Dopo questa breve dissertazione puntuale su ogni partito passiamo alle amministrative e…sorpresa sorpresa la stravittoria della Lega non c’è. O meglio, si torna ad uno schema dove a giocarsela sono Centrodestra e Centrosinistra. Centrodestra Leghista e Centrosinistra PD Civico, ma uno schema tradizionale, dove spesso il Partito Democratico ribalta il risultato della giornata.

Perchè? Perchè sono le persone che fanno la differenza: se a livello locale viene mandata avanti una persona seria, che fa quello che dice, che dialoga e non si chiude…il risultato arriva, perchè incarni (quasi in senso sacro, rendi carne) quello che dici di essere. Perchè sei credibile. E la gente ti vota. Torni ad essere un riferimento. Con questo mix il centrosinistra può tornare a vincere, non c’è altra ricetta.

E al Governo adesso…beh l'”ammuina” tra Lega e 5 Stelle continua, ma con una differenza: si stanno preparando alla caduta, ad un Governo che tira a campare ma che a breve rischia di tirare le cuoia. E l’exit strategy si chiama Giuseppe Conte, che silente per un anno ora compare sempre di più, e i due vicepremier sempre di meno. Ovviamente Conte viene mandato avanti nelle questioni dove “c’è da prenderle”, come la procedura d’infrazione per esempio.

Ed è un messaggio chiaro, ora Conte catalizzerà su di sè tutto il malcontento, dando a Di Maio e Salvini tempo per bisticciare, separarsi e prepararsi al dopo. Quindi abbiamo un Governo che, incapace di gestire in maniera non faziosa qualunque cosa, si è autocommissariato politicamente martoriando Conte.

Al dopo ballottaggi, quando succederà un bel patatrack e soprattutto arriverà un mio secondo articolo di analisi.

Buon notte.