Nessuno è imbattibile

Intendiamoci, “l’epopea” di Salvini è ancora lungi dal finire, ma il risultato di ieri sera mostra una cosa in maniera netta: che anche Salvini, la “bestia” della politica italiana, può essere sconfitto.

Tutti in politica possono essere sconfitti. Tutto ha e avrà una fine.

Salvini ha perso non solo a causa di scelte politiche sbagliate (candidata, liste, territorio non certo lui favorevole e via discorrendo), ma perchè ha scelto di personalizzare la campagna elettorale nel modo più becero, enfatizzando tutti i suoi lati negativi diventando la caricatura di sè stesso. E questo ha portato allo sdegno da parte dell’elettorato. Lo sdegno per un qualcosa che è oltre il politico.

E se dall’altra parte hai una proposta politica credibile, seria, radicata…beh non è sempre automatica la vittoria, ma quantomeno tutto diventa contendibile. E puoi vincere. Puoi battere la bestia.

E così il PD torna il primo partito. In Emilia così come in Calabria, seppur con numeri differenti. E dimostra di essere un grande soggetto, un grande luogo politico nel quale possono convogliare differenti energie, spostando l’asticella verso un bipolarismo nuovo che necessariamente vede nel PD non solo il perno della nuova coalizione di centrosinistra, ma come l’unico vero luogo politico del centrosinistra. Il resto, piaccia o no, non esiste. Punto, game, set, match.

Il governo resta in piedi, con un Movimento 5 Stelle in profonda crisi di identità, poichè a furia di delegittimare le Istituzioni italiane, si sono delegittimati da soli in quanto parte delle istituzioni stesse. Non so se fosse la missione iniziale oppure no. Sta di fatto che avere il 33% della forza parlamentare con lo spettro del 5% in ipotetiche elezioni fa scattare un indubbio meccanismo, quello della sopravvivenza. È umano e comprensibile. Ed è anche politico.

E ora? Ora un primo ceffone alla bestia è arrivato. La Lega dovrà avviare necessariamente un percorso dialettico interno perchè Salvini ha dimostrato tutti i limiti della sua non-politica, in una forza politica che ha cultura di governo, eccome, ma non con Salvini. E il centrosinistra, il PD (perchè, inutile negarlo, il centrosinistra è il PD, il PD è la sinistra), deve diventare quel luogo che dicevo prima. Un’occasione storica, per raccogliere dentro al PD quel mondo di Sardine (che sono persone che “sono salite su un palco perchè era giusto farlo”), associazioni, giovani e tutto quello che si può immaginare che semplicemente vogliono un paese più giusto, più umano. E diventare quella sinistra europea della quale abbiamo disperatamente bisogno in Italia.

Con un futuro nel quale respirare aria buona.