Notturno

Una breve poesia, o un racconto di sensazioni.
Che capita spesso dopo le risate con gli amici, dopo una giornata di lavoro stancante, o una riunione.
Chiudo la porta con un doppio giro di chiavi, e il peso lo senti. Il peso di tutto, delle giornate che trascorrono veloci, di chi c’è e chi non c’è. Delle scelte che porti da solo, delle responsabilità che arrivano, del “crescere” che è sempre più dura, senza spezzarmi mai.

“Ground Control to Major Tom”, e lui urla lì da solo.

Pensi alle risate, ai sorrisi e ai buchi che restano. In camera guardo il “nuovo” (vecchio) stereo con il vinile, e penso agli anni che sono passati. E di come io sia sempre al centro, ma niente resta fermo nel centro.

Il Topo Gigio è sempre lì, e anche un “Tato” che diventerà un importante ricordo. “Ma tu di notte poi ti fai anche i cazzi tuoi, come fai”.

E mi spengo. Ma un pensiero vola sempre per un sorriso, verso qualcuno che ha il cuore per meritarselo, anzi, che è molto di più di quel sorriso. E domani riprende la giostra.