Orgogliosamente Democratici, Liberamente Pensanti

Quando ho “pensato” questo mio blog con il suo slogan, sapevo perfettamente il peso di queste parole. E oggi, con tutto quello che sta succedendo, hanno assunto un significato ancora più importante.
Quando ho scelto di partecipare attivamente alla vita del Partito Democratico, sapevo che mi sarei trovato in una vera e propria galassia, dove ci sono astri, meteore, pianeti, supernovae e buchi neri. Persone che mi hanno preso per mano e mi han fatto crescere, amici e amiche, compagne o compagni, ma anche qualcuno con il quale non dividerei nemmeno una crosta di formaggio (non lo nego, siamo umani e non siamo perfetti).
Non voglio fare il “classico” appello all’unità, che preannuncia una scissione (atomica o meno). Quello che voglio fare è rivolgermi all’orgoglio di ciascuno di noi, democratici, e alla nostra libertà di scegliere e decidere.
Con fatica abbiamo provato a costruire quello che è il nostro luogo, luogo nel quale ognuno di noi si è sentito a casa, nel quale abbiamo condiviso momenti positivi e momenti negativi. Qualcuno ci è cresciuto, qualcuno no. Ma la strada in ogni caso è stata sempre quella.
Fino ad oggi. Oggi tutto ci sta crollando addosso e non sappiamo perchè, o meglio, siamo noi che non riusciamo più a reggere il peso della nostra storia, della nostra responsabilità.
C’è chi sceglie di prendersele queste responsabilità, chi fa finta di nulla, chi (purtroppo pare) sceglie di andarsene. Sono scelte legittime tutte quante, ma non puoi pretendere di avere ragione se non spieghi queste scelte. Vanno spiegate le ragioni di qualunque decisione e vanno accettate le conseguenze.
Ed è proprio a questo che abbiamo rinunciato, a spiegare le nostre scelte e le loro conseguenze. Prima di tutto non le abbiamo spiegate a noi stessi, a volte nemmeno le abbiamo capite a pieno, e non spiegandole a noi non siamo nemmeno stati in grado di spiegarle a chi ci guardava come riferimento. Perdendo quello che siamo anche le nostre persone non si sono più riconosciute in noi, andandosene. Siamo stati più impegnati a cercarci il nemico in casa rispetto al proporre qualcosa (seppur tanti ci abbiano provato, portando a casa delle vere e proprie conquiste: leggi sull’ambiente, unioni civili, riforme in importanti settori della vita del nostro paese per citarne alcuni).
Abbiamo perso noi stessi. Ma, se è vero che siamo davanti ad un bivio, possiamo fare comunque ancora la scelta giusta. Non applichiamo le logiche che ci hanno guidato fino a qui, c’è il rischio di trovare ancora una volta persone più realiste del Re e pessimi compagni di viaggio (gli stessi con i quali non ho mai diviso le croste di formaggio, delle quali vado matto tra l’altro).

Ognuno deve partire da sè, dal singolo, da quello che è, mi appello al nostro orgoglio. Incontriamoci nelle nostre sedi, nei nostri luoghi, nelle nostre case, capiamo i nostri errori, ma non neghiamoci mai al confronto. Come purtroppo ci è capitato di fare, troppo spesso. Abbiamo la possibilità unica di ripartire, con la nostra gente, con noi stessi. Non bruciamola e non neghiamocela. Scegliamo noi stessi, scegliamo il PD, scegliamo il nostro orgoglio e la nostra libertà.

Domenica non so cosa aspettarmi, ma posso solo dirti “Buon viaggio caro PD. E buona fortuna, ne avrai bisogno”.