Il sole sorge e tramonta comunque – Breve “poesia in prosa”

Non voglio fare un “diario della quarantena”, anche perché oggettivamente non reputo quello che faccio chiuso in casa tutto il giorno particolarmente interessante.

Lavoro, leggo, scrivo, giochicchio, consumo vinili. Niente di particolare.

Però in questa situazione che nessuno di noi avrebbe mai immaginato nemmeno due mesi fa,  alla fine ti trovi da solo con il tuo cervello, i tuoi pensieri. E in qualche modo devi dargli retta, cosa che magari prima non facevi perché sommerso dal rumore di fondo. Devi ascoltare i tuoi pensieri.

E ti rendi conto di quanto alcune piccole cose che davi per scontate effettivamente non lo erano. Tante piccole cose che formavano la tua quotidianità.

Ti rendi conto di quanto tutte le corse che fai per lavoro o altro alla fine sono poca cosa rispetto a quello che ti perdi ogni singolo giorno.

Ti rendi conto di quanto dipendi dagli altri più di quanto ti immagini. Di quanto prima magari vedendosi più spesso, le persone erano più lontane e ora, guardandosi attraverso ad uno schermo, siamo diventati improvvisamente più vicini. E con una voglia matta di esserci.

Perché la società è atomizzata, ma non è detto che ciò sia naturale e non sia invece una forzatura.

Ci risveglieremo, spero, più sereni con noi stessi e con gli altri, consapevoli che ogni piccolo gesto bello ha un valore immenso, perché non possiamo continuare a far finta di bastare a noi stessi.

Ci risveglieremo, spero, e guarderemo ancora di più il bello che ci circonda, che prima era coperto dalle nostre corse e affanni.

Ci risveglieremo e ci renderemo conto spero che i primi hanno bisogno degli ultimi. E che vivere cercando un nemico non serve a nulla.

Ci risveglieremo, spero, capaci di condividere le nostre fortune. Perché non serve a nulla gioire solo per sé.

Ci risveglieremo. E andrà tutto bene.

Il sole sorge e tramonta comunque.

E domani arriva sempre.