Proprio sotto casa

Questa è una storia inventata, con elementi di realtà presi qua e là, scritta in onore di un uomo del quale oggi, 19 luglio, ricorre l’anniversario della sua scomparsa, ucciso perchè aveva scelto “il profumo della libertà”.

Un racconto semplice di una famiglia semplice, ma utile per far capire che il fenomeno mafioso è dietro l’angolo, nei luoghi più impensabili. Anche sotto casa.

Buona lettura.

C’era qualche tempo fa, in un periodo che ora si ricorda con tanto piacere, un signore che aveva una bottega di ortofrutta in un paesino vicino al confine con l’Austria. Un paesino tranquillo, pochi abitanti e nulla di particolare da raccontare, non succedeva mai nulla. Questo signore viveva tranquillo, il suo negozietto gli permetteva di vivere tranquillo con sua moglie e la sua bambina.
Un giorno entrarono nella bottega due personaggi strani, tipi loschi, non del paese. Si avvicinarono con fare furtivo al signore e gli dissero “Noi siamo nuovi, quelli che comandano qui, dacci tanti soldi sennò cominceranno a succedere cose brutte”. Il signore si rifiutò, e questi in maniera losca uscirono dal negozio.
Passò qualche giorno, e la moglie del signore uscì di casa con la bimba per andare a trovare i nonni, come faceva ogni giorno o quasi. Si accostò a loro una macchina, di quelle grosse, con dentro due signori, che aprendo la portiera di corsa urlarono “abbiamo un bellissimo regalo per la sua bambina, la dia a noi”. Caricarono la bimba in macchina, ma la sua mamma, che era una donna alta e forte, si fiondò dentro la macchina e riuscì a strapparla dalle mani di quei due bruti.
La mamma corse in casa e chiamò subito il marito, che chiuse la bottega immediatamente. Denunciarono il fatto alle autorità, ma non se ne seppe più niente…
Il tempo passò, gli anni passarono, e la bimba cresceva. Ma il signore ogni sera da quel periodo tornava a casa sempre più stanco, sempre più triste. E i soldi in casa, non si sa per quale motivo, sparivano, ce n’erano sempre meno. E ancora meno, e ancora meno. Tant’è che dopo qualche anno il signore dovette chiudere la bottega ed impegnare perfino le lenzuola per poter vivere. E poi impegnarono anche parte dei mobili.
E poi, improvvisamente, il signore trovò un nuovo lavoro, un lavoro umile, ma che lo rendeva tanto tanto felice.
E riuscirono a ricomprarsi i mobili e le lenzuola impegnate. Continuarono la loro vita serena, la bimba divenne medico. E il signore continuava ad essere felice, nonostante tempo prima avesse perso tutti i frutti del suo lavoro.
Ma la bimba, la dottoressa oramai, continuava a porsi domande su quegli anni, sul perchè i soldi improvvisamente sparivano senza un motivo. Finchè un giorno prese suo padre e gli domandò a bruciapelo: “Papà, ma mi spieghi cos’è successo in quegli anni? Stavamo bene e avevamo tutto, e poi all’improvviso più niente!!”. Il signore si rabbuiò, si sedette e disse “Sai quando qualche fenomeno urlava, “La mafia al nord non esiste?? Ecco, è falso: è più presente qui che da altre parti. Provarono a rapirti, perchè non volevo pagare. E quel tentativo di rapimento era un avvertimento. E ho pagato, tanti di quei soldi che non immagini. Poi, sparirono. Nel nulla, ma avevo dato talmente tanti soldi da non poter più tirare avanti con la bottega. La mafia ti colpisce ovunque, anche sotto casa, e tocca chi meno ti aspetti. Ma qualcuno il tuo papà l’ha aiutato, l’ha difeso. E oggi siamo ancora qui. E viviamo”.
La dottoressa iniziò a leggere, informarsi, sugli eroi che l’avevano combattuta sul serio la mafia, su tutto quello che succedeva, con un misto tra rabbia e voglia di lottare.
E divenne importante quella dottoressa, e per lei la parola giustizia ebbe ancor più significato.
Perchè davvero la mafia può colpirti ovunque, anche sotto casa.