Quello che mancava

È curioso che questo post arrivi esattamente una settimana dall’inizio di Cortona. Ma chi mi legge assiduamente sa bene che prima ci sono le condivisioni social di frasi potenti, di impressioni e di aspettative. Poi tutto sedimenta e si tramuta in riflessioni, riflessioni che poi cerco di raccontare nel migliore dei modi.

Per me è stata la prima volta a Cortona. E soprattutto la prima volta che partecipo alla costruzione e all’avvio di un percorso in questo modo. Il che mi ha fatto riflettere sul fatto che nonostante i miei 28 anni (compiuti lì tra l’altro) io sia ancora tremendamente giovane in alcuni ambiti (almeno per questi tempi).

Ma questa tre giorni era esattamente quel tassello che mancava ad un’estate di lettura, di riflessioni e anche di incazzature.

Dalle competenze di ognuno di noi, dalle riflessioni di ognuno di noi si può riuscire a concorrere ad un’organismo più grande, complesso che deve dare risposte al paese, che deve difenderne le istituzioni e soprattutto dare il via anche ad una rivoluzione e ad una coscienza nazionale.

Ma non solo, serve per dare di nuovo un’elaborazione di livello, una lettura della società del paese non sconnessa dalla realtà e soprattutto ridare un’identità politica a ciascuno di noi.

E qui arriva la parte un po’ più complessa. Questa identità dove si trova? Io penso di identificare dove posso trovare questa identità: nel Partito Democratico, figlio delle culture che l’hanno costruito ma non più schiavo delle stesse. E per chi ha la mia età, sentirsi puramente del Partito Democratico ha un significato profondo, fondamentale, perchè è qui che comincia un pezzo della nostra storia politica. Quella di chi ha quasi 30 anni e ci crede ancora.

Cortona era esattamente quello che mancava. Un percorso netto che parte. Esattamente quel tassello per finire il mosaico.

Ora si cammina.

P.s. E poi mi sono divertito come un matto a fare da “fotografo-regista”!