“So che lo apprezzerai”

E così è stato. Un regalo inaspettato da un amico, un sincero democratico. Che, sembra quasi fatto apposta, ho finito di leggere stasera, una di quelle serate dove il valore e l’etica dell’agire politico vengono calpestate a colpi di click, tweet e condivisioni.

“Con i piedi nel fango. Conversazioni su politica e verità” di Gianrico Carofiglio e Jacopo Rosatelli.

Verità, la parola che accompagna tutte le pagine del libro. Verità, che è il valore più importante, quello che oggi viene spesso piegato in funzione del consenso. Da quella parola discende ogni cosa: etica, gentilezza, speranza, rivoluzione, indignazione, approssimarsi.

Politica, semplice e semplicemente, fatta con realismo e con “i piedi nel fango” per affrontare tutte quelle situazioni complesse che oggi vengono liquidate con soluzioni semplici. In un misto di amore per sé e amore per gli altri che deve avere ogni buon politico.

Una lettura che spiega come la rivoluzione della speranza e della bellezza sia ancora possibile. Anche quando lo spiraglio si fa stretto.

P.s. Mi permetto di fare un appunto a Carofiglio, quando analizza il politico che “si prende troppo sul serio” e che alla fine dietro ad un’apparente forza nasconde un’attitudine all’angoscia. Vero, spesso chi fa questo “mestiere” si prende tremendamente (troppo) sul serio e si chiude in sé. Ma c’è un aspetto che non viene analizzato quasi mai, che è la solitudine della scelta e della responsabilità. Quando compi delle scelte, scelte che devono essere precise, spesso ti ritrovi solo a portarne le conseguenze. E più sei l’apice più sei solo, e il peso di quelle scelte si sente…e un po’ di angoscia e insicurezza arriva anche per il più fermo di tutti.